Oggi siamo con un amico. Stimando moltissimo il suo lavoro, gli abbiamo proposto di rispondere alle nostre domande per la nostra rubrica di interviste. Valerio Mignogna è nato a Roma nell’84. È musicista e produttore in ambito blues, funky e jazz fusion. Subito dopo il Conservatorio inizia l’esperienza live sulla scena internazionale. “L’altro lato del mio mare” è il suo primo romanzo. Grazie Valerio.
1. Com’è l’approccio tra i ventenni di oggi?
Mi sembrano più timidi, più preoccupati di essere accettati e, di conseguenza, più chiusi. Credo non abbiano ricevuto una giusta educazione emotiva. Per questo, allo stesso tempo, sembrano comportarsi all’opposto, sciolti da ogni freno inibitorio.
2. Quali difficoltà incontrano nell’approccio?
Credo sia proprio il fatto di porsi da esseri umani di fronte a un’altra persona. Il problema del sesso arriva dopo: spesso c’è troppa distanza emotiva.
3. Che consigli hai per loro?
Consiglierei di usare i social network il meno possibile, di vivere naturalmente, di cercare un sostegno psicologico qualora abbiano delle insicurezze. Di concedersi venti secondi di coraggio, come prima di tuffarsi da un trampolino, così da cercare di imparare ad affrontare le difficoltà, quasi fosse un gioco, un modo per alleggerire la paura.
4. Cambierà l’approccio dopo la pandemia del Coronavirus?
È molto probabile. Credo che il mondo si stia chiudendo e anche i rapporti umani cambieranno. Forse diventeranno più genuini, più ricercati, ma i segnali che vedo mi dicono il contrario. Semplicemente, forse, diventeremo più diffidenti: chiederemo il libretto dei vaccini prima di un incontro. Scherzo, ma chissà…
5. Cosa pensi del dating online?
L’ho utilizzato poco e con scarsi risultati: non ho mai capito bene come approcciare, cosa scrivere. Forse perché non sono motivato dall’idea di approcciare una donna che dal vivo, probabilmente, non noterei. Perché perdere tanto tempo, cercare di scrivere la cosa “giusta”, mantenere a tutti i costi una conversazione, per poi trovarmi davanti una persona per nulla interessante?
6. Ti piace “GD”, la nostra idea di dating online?
È un’offerta diversa, che potrebbe aiutare le persone come me, che hanno sempre avuto difficoltà con le app di dating. In effetti tutte le app si somigliano. Questa potrebbe ricollegarsi di più con la realtà e permettere alle persone di incontrarsi e approcciarsi con meno tatticismi.
7. Raccontaci un aneddoto della tua vita che riguarda l’approccio.
Non mi viene un aneddoto in particolare, ma una cosa l’ho sempre notata: più tentavo di rimorchiare, meno avevo successo, più ero rilassato, più avevo successo. A volte anche senza volerlo. Forse dare l’impressione di essere anche un po’ una preda, e non solo un famelico cacciatore, può dare i suoi frutti.
8. Hai parlato di coraggio, raccontaci una tua esperienza.
Quando ho iniziato ad informarmi per pubblicare il mio romanzo c’era chi, senza neanche leggerlo, mi consigliava di desistere: “troppo difficile trovare qualcuno disposto a pubblicare senza sborsare un soldo”.
Il leitmotiv era quindi di non tentare. Quando poi ho ricevuto la prima proposta mi sono sentito un miracolato. Poco dopo ne sono arrivate altre quattro. Questo per dire quanto la nostra società educhi alla sfiducia, alla rassegnazione. Non dovremmo educare o consigliare le altre persone a muoversi in tal senso. L’assenza di coraggio è disastrosa e penso non porti a nulla di buono e, tanto meno, di nuovo.
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