Ogni persona ha il suo modo di amare

Chiudete gli occhi e tornate indietro nel tempo attraverso i ricordi della vostra vita, fino a quel preciso istante in cui, per la prima volta, avete sentito l’amore dentro di voi. Non parlo di amore verso un genitore o il vostro gatto, ma di quello che oggi cercate nello sguardo della persona che vi fa battere il cuore. L’amore ci rende speciali e unici: ognuno vive una vita diversa, ognuno crea, dentro di sé, un amore diverso.

L’algoritmo dell’amore non esiste

Qualche tempo fa la mia ragazza mi ha chiesto se fossi innamorato di lei (scopri chi siamo). “Certamente” le ho risposto. Non contenta mi ha chiesto di nuovo: “e perché mi ami?”. Ho così deciso di prendere sul serio la domanda e interrogarmi sulla questione: perché si ama qualcuno, cosa accade di speciale, cosa rende l’uomo innamorato? “Non lo so”, le ho risposto.

Non c’è solo un motivo e nemmeno un elenco di ragioni, o una lista di aggettivi. E, cosa ancor più importante, proprio perché ogni persona ha il suo modo di amare, per ognuno è diverso. Eppure l’algoritmo dell’amore, qualora esistesse, sarebbe proprio questo: sarebbe la risposta a questa insondabile domanda.

Ma facciamo un passo indietro, cos’è esattamente un algoritmo?

Attualmente nel mondo ci sono circa 500 app di dating [1] e circa una dozzina sono quelle più diffuse e famose. Tutte, in modo più o meno complesso, usano un algoritmo per funzionare. La parola algoritmo è ormai di uso comune nel contesto tecnologico, ma per fare un esempio più quotidiano si potrebbe pensare ad un algoritmo in riferimento alla carbonara. Una ricetta, infatti, non è altro che un insieme di regole e di operazioni utili ad ottenere un risultato. Nell’esempio proposto il risultato è un gustoso piatto di pasta, nel caso delle app di dating, invece, si tratta della compatibilità in amore tra due persone. Cercando su internet si trovano diversi approcci algoritmici al problema amore [2]. Ne esistono molte varianti matematiche e non solo: biologiche [3], termodinamiche [4] e persino storico/letterarie, ispirate alla famosissima coppia Romeo e Giulietta [4].

Oggi le app di dating vantano l’ultimo modello di algoritmo come un traguardo della scienza. eHarmony, tra i siti di dating più utilizzati in America, non molto tempo fa esibiva lo slogan [5]:

“It’s time science had a go at love, […] imagine being able to stack the odds of finding lasting love entirely in your favor”

Letteralmente:

“È tempo che la scienza si innamori, […] immagina di essere in grado di accumulare le probabilità di trovare l’amore duraturo interamente a tuo favore”

Nel 2018 l’Advertising Standards Authority americana, dopo aver chiesto all’azienda di mostrare le prove scientifiche di quanto affermato e non averle ricevute, ha giudicato il messaggio ingannevole e lo ha vietato, costringendo eHarmony a tornare sui suoi passi e a cambiare lo slogan [6]. Risultato: l’algoritmo dell’amore non esiste.

L’amore non è un insieme di dati

Oltre alle inverosimili garanzie scientifiche, l’uso di un algoritmo per trovare l’amore implica un’altra grande questione: l’uso massiccio di dati personali. Il presupposto è che più l’algoritmo ci conosce e più è in grado di accoppiarci alla persona giusta.

I ragazzi che si amano non ci sono per nessuno
Essi sono altrove molto più lontano della notte
Molto più in alto del giorno
Nell’abbagliante splendore del loro primo amore

(Jacques Prevert, 1951)

Ma mi chiedo: quante informazioni dovrebbe possedere un algoritmo per trovare il giusto match? Quanto dovrebbe conoscerci a fondo? Potrebbe decidere in base al fatto che ci piacciano o meno i versi di Prevert, la pizza con i funghi, ma senza pomodoro, le ragazze more, il mare d’inverno? L’amore di ogni persona nasce insieme a quella persona, cresce e si trasforma insieme a lei. È il sentimento più radicato nell’essere umano, è la forza che appena nati ci tiene in vita a parità dello stesso cibo.

Il nostro amore nasce da quel ricordo che abbiamo rievocato chiudendo gli occhi e tornando indietro negli anni della nostra vita, custodito nella memoria, insieme a miliardi di altri ricordi simili. Eppure, oggi, l’industria dell’amore afferma che grazie alle informazioni che gli forniamo, potrà trovare la persona giusta per noi. Il paradosso è che per farlo dovrebbe conoscere ogni nostro dettaglio, ogni nostro umore e pensiero, esperienza, preferenza, stato d’animo, gusto, azione, scelta, ognuno di quei ricordi sopiti nel tempo: la nostra intera vita.

E comunque non basterebbe, perché darebbe per scontato cos’è l’amore, rispondendo alla domanda “perché mi ami?” con una lista di informazioni, di dati sconnessi dalle nostre emozioni.

Il business degli algoritmi

Ci si potrebbe domandare come mai l’industria degli incontri utilizzi gli algoritmi. La risposta è tanto semplice quanto ovvia: per profitto. L’industria del dating vende illusioni sotto forma di app che promettono di trovare l’amore grazie ad algoritmi sempre più sofisticati. La gara commerciale tra i colossi del dating è convincere le persone che troveranno il vero amore grazie all’ultimo infallibile algoritmo. Nello stesso tempo, l’assenza di prove riguardanti l’efficacia di questi strumenti resta celata nel dubbio e coloro che mostrano perplessità su blog e forum di internet si autodefiniscono “ultimi romantici”, quisquilie di fronte all’incedere mastodontico del progresso. A volte il business deve creare una logica astuta per convincere le masse. La stessa logica che nel dopoguerra italiano consigliava di usare abbondanti dosi di zucchero per prendere peso, assicurando benessere e resistenza alle malattie, oggi illude le persone assicurando loro di trovare l’amore con elaborati schemi di calcolo.

Hannah Fry, brillante ricercatrice britannica, ha esposto in un TED talk davvero interessante (che vi consigliamo [7]), i risultati più convincenti dell’applicazione della matematica al “problema amore”. Le conclusioni rispecchiano ciò che si può facilmente intuire: la matematica è una scienza rigorosa, il comportamento umano, invece, è tutt’altra storia. Nulla che possa essere previsto da un algoritmo.

Lo sa bene anche Chris McKinlay, un altro matematico, americano stavolta, che nel 2012 ha hackerato OkCupid, una famosissima app di dating, per consentirgli di trovare l’anima gemella con un po’ di vantaggio rispetto agli altri utenti. Come lui stesso afferma sul suo profilo Linkedin [8]:

“In 2012 I reverse-engineered OkCupid’s matching algorithm to make myself into the most popular of the 7 million or so male profiles active on the website”

Ovvero:

“Nel 2012 ho decodificato l’algoritmo di abbinamento di OkCupid per farmi diventare il più popolare dei circa 7 milioni di profili maschili attivi sul sito web”

Tuttavia, nonostante l’impegno, la buona volontà e l’algoritmo di OkCupid totalmente dalla sua parte [9], l’ingegnere informatico ha dovuto affrontare 87 incontri nella vita reale prima di fermarsi al numero 88!

E tra realtà e finzione spunta una serie francese dai presupposti interessanti: “Osmosis” [10; 11]. In questo futuro prossimo una scienziata trova la formula perfetta per trovare il fantomatico match: grazie a nanocellule impiantate direttamente nel cervello umano è in grado di ricostruire l’immagine dell’anima gemella. In questo caso sembra davvero che la tecnologia sia capace di ricostruire quell’intimo e privato sentimento d’amore custodito nella nostra memoria.

Non aggiungo altro, a questo punto la trama è libera di snodarsi nei modi più incredibili, ma anche nell’inverosimile ipotesi di una tecnologia così sviluppata, non sarei disposto a perdermi il gusto della scoperta, della crescita attraverso l’errore, del credere che il mio amore non abbia regole, ma che sia unico e speciale e che sia io a costruirlo insieme alla persona che amo, come solo tra noi accade.

GD è la nostra idea di dating online che rispetta le persone e il loro modo di amare.

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FONTI

[1] https://www.ninjamarketing.it/2018/10/18/
[2] https://www.focus.it/comportamento/psicologia
[3] https://alleyoop.ilsole24ore.com/2019/04/26/
[4] https://www.agoravox.it/Amore-e-algoritmi
[5] https://www.bbc.com/news/uk-42546586
[6] https://en.wikipedia.org/wiki/EHarmony
[7] https://www.ted.com/talks/hannah_fry
[8] https://www.linkedin.com/in/cmk/
[9] https://www.gqitalia.it/ragazze/eros
[10] https://www.illibraio.it/osmosis-serie-1021822/
[11] https://www.youtube.com/watch?v=5BTqcD34y1U